Un testo del ‘400 riporta che, in epoca romana, CASSANO fu un centro molto fiorente e dedito al culto degli dei. Si racconta che S. Pietro, diretto a Roma, si fermò nel paese e riconvertì i due templi, ivi esistenti, in due chiese di culto cristiano. Una di queste chiese, quella fuori del paese, fu dedicata alla “Madonna della Scala”, ed è lʼattuale chiesetta di Casarosa.
Fin qui la leggenda. La storia documentata è comunque molto antica. Il primo documento storico che ne fa menzione è il cosiddetto CATASTO ONCIARIO del Regno delle Due Sicilie del 1752 dove la chiesetta ed i fabbricati annessi risultano “Beneficio ecclesiastico” cioè proprietà della Chiesa. Nel 1809 Gioacchino Murat confiscò tutte le proprietà ecclesiastiche e le mise in vendita.
Fu Francesco Paolo Balestra, allora prelato che usufruiva del bene, ad acquistare la chiesa ed il resto della proprietà comprensiva di una torre ed altri ambienti. Questi ristrutturò la proprietà e, alla sua morte, la lasciò in eredità alle sue nipoti Stella e Raffaella Balestra che ne godettero per quarant’anni.
Nel 1855, sotto il regno di Ferdinando Secondo, re del Regno delle Due Sicilie, con un atto di donazione, atto gelosamente custodito in originale dagli attuali proprietari, le sorelle Balestra donarono la proprietà ad un loro nipote sacerdote, don Nicola Tassielli, che ne fu il felice proprietario per altri trent’anni.
Don Nicola Tasselli lasciò un testamento olografo, nel quale dava la proprietà alla sua perpetua, a saldo di tutti gli anni in cui lo aveva accudito senza ricevere alcun compenso.
Diciotto anni dopo, nel 1901, la perpetua vendeva la proprietà all’ing. Giuseppe Pellerano che le diede l’impianto a villa.
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